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sabato 29 giugno 2024
Antenati.
Ci vorrà un chiodo. (Parte 3)
Ho deciso di cimentarmi nella realizzazione di tre tele per ognuna delle tre divinità e, ovviamente, lo faccio a modo mio.
"La destinataria", la terza Norna da me reinterpretata e dipinta. È colei che ascolta il segreto sussurrato da "La rivelatrice".
La carnagione pallida, quasi bianca, in un volto scavato da un dolore inatteso e che sgorga in una lacrima di sangue. Gli occhi spalancati e fissi nel vuoto, cercano nell'osservatore un appoggio, la condivisione della sofferenza. A lungo La destinataria ha bramato la verità sul segreto eppure, ora che le appartiene, non è poi così certa di riuscire a sostenerla e custodirla. Sarà poi L'oppositrice a farle cenno di non parlare, allo stesso tempo conscia dell'insostenibile peso che La destinataria dovrà portare.
La vuota saturazione dei colori è indicativa del trauma che ha scosso la protagonista dell'opera, che sprofonda in uno sfondo scuro, come se tutto intorno a lei perdesse ora consistenza, realtà e valore.
martedì 25 giugno 2024
mercoledì 19 giugno 2024
Connessioni.
Punto e a capo.
ATTENZIONE:
IL POST CHE SEGUE FA UN USO SCONSIDERATO DELLE VIRGOLETTE.TIPO "COSÌ".NON FATELO A CASA.
Chi mi legge e chi mi conosce sa di quanto io creda fermamente in "altro", oltre a tutto questo.
Da troppi anni ormai do molte cose per scontate, anche questa mia cieca "fede". Negli ultimi tempi sto facendo un lavoro introspettivo un po' diverso dal solito, con l'intenzione di fare un viaggio a ritroso nel mio credere e in quelle che ormai sono diventate, forse purtroppo, convinzioni. Quindi chiedo, "com'è iniziato tutto?".
Per mia fortuna affondo da sempre radici in un terreno "neutro". Sono cresciuto vedendo, da una parte, mia madre. Lei, fortemente spirituale ma mai "religiosa". Dall'altra, mio padre, tendenzialmente ateo anche se, conoscendolo, dubito non abbia una spiritualità propria. Oltre al battesimo e ad i sacramenti cattolici fino alla Cresima, non mi è mai stato imposto nulla dal punto di vista religioso. Oggi mi chiedo il perché di questa imposizione, ma non posso fare a meno di vederla come un tentativo di "inclusione" nei miei confronti da parte dei miei genitori. Purtroppo veniamo da generazioni che non hanno potuto fare a meno di vedere il cattolicesimo come il sentiero più "normale" da seguire ed impartire ai propri figli.
Fin da molto piccolo mi chiedevo il perché ed il come esistesse "questo" piuttosto che "niente". Non passò molto tempo prima che iniziai a chiedermi perché invece di "questo" non potesse esistere "altro".
Conosco a memoria alcune delle preghiere più gettonate durante le messe domenicali, tuttavia il Dio cattolico mi è sempre stato un po' antipatico e non sono mai riuscito a credere nemmeno nella possibilità che un Gesù storico possa essere vissuto nel passato della nostra storia. Qualcosa, durante le lezioni di catechismo, mi diceva continuamente che stavamo studiando un'enorme menzogna ma qualcosa di "reale" e "vero" doveva pur esserci.
Avevo forse meno di una decina d'anni quando venni ricoverato in ospedale per quella che successivamente si rivelò una stupidata ma ricordo un'episodio molto particolare avvenuto alla fine di quel ricovero. Il giorno delle dimissioni, infatti, ero pronto per lasciare il reparto ospedaliero e mio padre mi lasciò da solo con la valigia nei pressi dell'infermeria (presumo lui fosse andato a ritirare la lettera di dimissioni, o non so dove) ed in quel momento da solo, avvolto nel più strano silenzio, avvenne qualcosa di curioso. Sentii alcune voci, presumibilmente di bambini che, in coro, mi chiedevano: "vuoi giocare con noi?". Mi guardai intorno, non c'era nessuno, ero solo. Eppure, quelle voci, le avevo sentite chiaramente. Non diedi troppo peso alla cosa, che comunque mi toccò per la prima volta ad un livello che mai avevo sperimentato prima di quel giorno. È stato quell'episodio, probabilmente, che ha cominciato a suscitare in me un interesse smodato verso tutto ciò che non riesco a spiegarmi.
Nominavo spesso la "vita". Non la capivo. Avevo la strana e costante sensazione che la vita, appunto, non fosse la "normalità" ma che fosse invece una condizione da "sperimentare", nel senso più stretto del termine. Mi interrogavo con insistenza sulla morte, chiedendomi cosa fosse e non riuscendo a fare a meno di vederla come un "ritorno" a qualcosa di dimenticato.
In quegli anni usciva il film The Truman Show con Jim Carrey. Erano gli anni in cui per poche lire si noleggiavano i film da Blockbuster. Ricordo che una sera lo vidi in televisione insieme ai miei genitori e quel film mosse ancora qualcosa in me, facendomi riflettere su quale potesse essere la reale natura della condizione umana e radicando in me la consapevolezza che proprio come per Truman Burbank ci dovesse essere una realtà più ampia fuori da qui. Realtà misteriosa ed inimmaginabile, oltre che inaccessibile.
Mi ha sempre affascinato la scienza e le risposte che è in grado di dare ma le ho sempre riconosciuto dei limiti enormi, soprattutto per l'estremo scetticismo e materialismo con cui a quei tempi affrontava temi a me cari come l'esistenza di altre forme di vita intelligenti oltre alla nostra, ad esempio. A quell'età, non sapendo come meglio immaginare "loro", gli "altri", credevo fermamente negli alieni come piccoli mostriciattoli grigi con grandi occhi neri a bordo di dischi volanti.
Poco tempo dopo accaddero alcune cose nella mia vita, molto concrete e reali, che mi confermarono ciò che fino a quel momento avevo sempre pensato: la verità ama nascondersi ed è necessario un continuo lavoro di ricerca. Ho vissuto istanti in cui mi sentivo per davvero come avrebbe potuto sentirsi Truman mentre sfiora con il palmo della mano il fondale del set in cui si trova rinchiuso da sempre a sua insaputa. E per quanto duro possa essere stato il colpo ho realizzato che, le risposte, prima o dopo arrivano.
Ho vissuto l'età dell'adolescenza fino alla prima età adulta come un umanesimo personale. Ero molto centrato su me stesso e convinto che le risposte che cercavo, e che mi servivano, si sarebbero dovute trovare necessariamente dentro di me. È stato un medioevo dell'anima, un periodo cupo spiritualmente parlando perché più mi concentravo a scavare dentro e più, fuori, accadevano cose alle quali non sapevo dare una risposta. La sensazione è quella di aver rubato del tempo alla mia ricerca, durante quegli anni. Di essermi accampato a lungo ai bordi del sentiero che stavo percorrendo.
Qualcosa, fortunatamente, mi diede uno scossone una decina di anni prima di questo post. E, dopo quegli avvenimenti, la mia visione della realtà e della vita non è più stata la stessa. Tuttavia, è come se ogni singolo passo percorso sul sentiero fin dall'inizio di questa mia vita fosse stato utile a portarmi nell'esatto punto in cui mi trovo oggi. La cosa che mi spaventa è che non posso sapere quanto ancora io debba camminare. Non posso sapere nemmeno se ci sarà mai un punto di arrivo, purtroppo. Ma sono certo che più avanzo e più c'è da contemplare e questo, per una persona come me, è già un buon motivo per non fermarsi.
martedì 18 giugno 2024
Il mio salto concettuale.
Artista: sconosciuto
Tecnica mista su tela
Dimensioni: 40 x 60 cm
Anno 2022
Non me lo aspettavo.
Ci vorrà un chiodo. (Parte 2)
Titolo: Le Norne n° 2 di 3 - La rivelatrice Artista: sconosciuto Tecnica mista su tela Dimensioni: 30 x 60 cm Anno 2024 |
lunedì 17 giugno 2024
Ci vorrà un chiodo. (Parte 1)
Titolo: Le Norne n° 1 di 3 - L'oppositrice Artista: sconosciuto Tecnica mista su tela Dimensioni: 30 x 60 cm Anno 2024 |
domenica 16 giugno 2024
Dall'altra parte.
Progetto: Futurum PerfectumIl soggetto non riporta segni di amnesia irreversibile, il quadro cerebrale è conforme con il sostentamento dell’operazione in corso. Procedere con sperimentazione sul soggetto in esame fino a nuovo ordine.La direzione scientifica.
È tempo di gatti.
Chissà come percepisci questa realtà. |
martedì 11 giugno 2024
L'ora di religione.
Non saprei, alzo gli occhi al cielo e mi chiedo cosa non stia funzionando.
Pochi giorni fa scorrevo le news sullo smartphone e mi è capitato sott'occhio questo articolo de Il Post, leggendone il titolo non ho potuto fare a meno di aprirlo.
Per chi non avesse voglia di leggerlo tutto, potrei riassumere dicendovi che tratta dell'ora di religione nelle scuole di ogni fascia d'età.
Sono tendenzialmente contrario all'ora di religione nelle scuole di un Paese che si professa laico. È la contraddizione, che a me non piace. Ma questo è un ragionamento già masticato, digerito e addirittura rigurgitato. Com'è infatti specificato nell'articolo sopra citato, è la legge italiana ad imporre tutt'oggi un'insegnamento della religione impostata sulla dottrina della Chiesa. Diverso sarebbe se parlassimo dell'ora di insegnamento delle religioni di tutto il mondo. L'insegnamento della religione nelle scuole dovrebbe prefiggersi l'obbiettivo di ampliare la conoscenza e la visione dei giovani di tutte le età, riguardo alle molteplici interpretazioni di Dio. La scuola italiana, in questo senso, non sta facendo informazione e formazione, vuole invece fare opera di conversione. Sarebbe interessante studiare le principali religioni della storia, partendo dalle loro origini per comprenderle meglio fino ai giorni nostri ed avere così una visione d'insieme più ampia sul rapporto che l'umanità ritiene di avere con Dio.
Leggevo inoltre, alcune settimane fa su un altro articolo del quale ho perso il link, che le generazioni più recenti si stanno allontanando da Dio. L'articolo era mal posto, perché quel che voleva intendere è che sono sempre meno i giovani che ricevono i sacramenti o che più semplicemente si sposano nelle chiese secondo il rituale cattolico. Nonostante la mia visione delle cose, entro abbastanza spesso nelle chiese e mi accorgo continuamente che queste sono piene di gente ormai anziana, di un'altra generazione. Io, di questo, sono contento perché la mia sensazione è sempre quella di trovarci oggi in un medioevo spirituale.
Ecco. Se nelle nostre scuole ci si ponesse l'obbiettivo di dare ai ragazzi le basi per sviluppare in autonomia un proprio pensiero, senza che questo diventi un dogma, e una propria visione di Dio, credetemi, faremmo un importante balzo spirituale nel giro di pochi decenni. Balzo di cui abbiamo un disperato bisogno, dal mio punto di vista. Dio non lo si insegna, nessuno ce lo presenta o ce lo raccomanda, non si compra e non si vende. È il percorso di ognuno di noi che, in un modo o nell'altro, prima o poi, ci porta a Dio. E questo percorso, come dissi già in passato, lo decide proprio lui.
lunedì 10 giugno 2024
sabato 8 giugno 2024
Sono noioso.
mercoledì 5 giugno 2024
Entropia.
Più ci interroghiamo, più cerchiamo.
Più cerchiamo, più troviamo.
Più troviamo, meno capiamo.
Eresia!
martedì 4 giugno 2024
Oblivion.
Dobbiamo spingerci oltre, sempre con molta cautela. Stando attenti a non farci male. Superare i confini per guardare un po' più in là. Voglio che nei miei occhi si rifletta qualcosa di nuovo. Pensieri diversi, nella mia mente. Idee originali. Ho bisogno di un nuovo centro per bilanciare il rumore con il silenzio, la paura con la quiete. Un posto sicuro in cui lasciarmi vivere senza il timore che l'abbandono diventi resa e senza che la calma venga scambiata per il nulla. Tutto questo c'è, lo so. Siamo solo chiusi dentro.
domenica 2 giugno 2024
La teoria delle stringhe.
"Sarebbe curioso se alla fine fossi tu, a riscoprirti di strette vedute mentali."
Rileggere il me di troppi anni fa, come fosse un'altra persona. Dopotutto è passato abbastanza tempo perché ogni cellula del mio corpo si rigenerasse, almeno questo dovrebbe rendermi una persona diversa da quella che ho letto in questi giorni. Come ho già detto, anche su questo blog, trovo curioso come anche le convinzioni ed i pareri cambino rinnovandosi nel corso del tempo, restando tuttavia gli stessi. Questo concetto non sarà di facile comprensione per molti, probabilmente non riesco a spiegarlo in maniera migliore. In fondo, nemmeno all'epoca sapevo raccontare meglio di quanto faccia oggi la mia storia. Mi sono rivisto perdere la ragione, il senno e tutto quanto, in parole povere. Avevo perduto anche la mia considerazione per la grammatica e la corretta sintassi, quando oggi sono queste le uniche cose a me rimaste. A distanza di tutti questi anni, lo ammetto. Solo ora. Avevi ragione. Mi ero sbagliato. Avevo preso un abbaglio colossale. Non ero riuscito fin da subito a mettere a fuoco la situazione. Questo mi fa riflettere su quanto tempo io abbia perso, rincorrendo idee sbagliate costruite su false convinzioni. Nonostante questo, non posso farmene una colpa. La mia mente ha sempre tentato di aggrapparsi a tutto ciò che aveva sempre conosciuto fino a quel momento. Non ero pronto, a quei tempi. Sfido chiunque a trovarsi pronto a qualcosa del genere. Oggi non sono pronto ugualmente, mi sono però abituato a tenermi forte.
Torno indietro, da quel ragazzo di vent'anni, e in un abbraccio gli sussurro poche parole all'orecchio.
sabato 1 giugno 2024
Può bastare.
Lo scrigno.
L'infelicità è la forma che prende la consapevolezza dell'esistenza di altro.
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Un'abitudine collettiva, diventata con il passare dei millenni una vera e propria dinamica comportamentale umana consolidata, come può ...
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