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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 11 giugno 2024

L'ora di religione.

Non saprei, alzo gli occhi al cielo e mi chiedo cosa non stia funzionando.

Pochi giorni fa scorrevo le news sullo smartphone e mi è capitato sott'occhio questo articolo de Il Post, leggendone il titolo non ho potuto fare a meno di aprirlo.

Per chi non avesse voglia di leggerlo tutto, potrei riassumere dicendovi che tratta dell'ora di religione nelle scuole di ogni fascia d'età. 

Sono tendenzialmente contrario all'ora di religione nelle scuole di un Paese che si professa laico. È la contraddizione, che a me non piace. Ma questo è un ragionamento già masticato, digerito e addirittura rigurgitato. Com'è infatti specificato nell'articolo sopra citato, è la legge italiana ad imporre tutt'oggi un'insegnamento della religione impostata sulla dottrina della Chiesa. Diverso sarebbe se parlassimo dell'ora di insegnamento delle religioni di tutto il mondo. L'insegnamento della religione nelle scuole dovrebbe prefiggersi l'obbiettivo di ampliare la conoscenza e la visione dei giovani di tutte le età, riguardo alle molteplici interpretazioni di Dio. La scuola italiana, in questo senso, non sta facendo informazione e formazione, vuole invece fare opera di conversione. Sarebbe interessante studiare le principali religioni della storia, partendo dalle loro origini per comprenderle meglio fino ai giorni nostri ed avere così una visione d'insieme più ampia sul rapporto che l'umanità ritiene di avere con Dio.

Leggevo inoltre, alcune settimane fa su un altro articolo del quale ho perso il link, che le generazioni più recenti si stanno allontanando da Dio. L'articolo era mal posto, perché quel che voleva intendere è che sono sempre meno i giovani che ricevono i sacramenti o che più semplicemente si sposano nelle chiese secondo il rituale cattolico. Nonostante la mia visione delle cose, entro abbastanza spesso nelle chiese e mi accorgo continuamente che queste sono piene di gente ormai anziana, di un'altra generazione. Io, di questo, sono contento perché la mia sensazione è sempre quella di trovarci oggi in un medioevo spirituale.

Ecco. Se nelle nostre scuole ci si ponesse l'obbiettivo di dare ai ragazzi le basi per sviluppare in autonomia un proprio pensiero, senza che questo diventi un dogma, e una propria visione di Dio, credetemi, faremmo un importante balzo spirituale nel giro di pochi decenni. Balzo di cui abbiamo un disperato bisogno, dal mio punto di vista. Dio non lo si insegna, nessuno ce lo presenta o ce lo raccomanda, non si compra e non si vende. È il percorso di ognuno di noi che, in un modo o nell'altro, prima o poi, ci porta a Dio. E questo percorso, come dissi già in passato, lo decide proprio lui.

Okay, ma com'è possibile?