La sua casa esiste ancora. Alcuni anni dopo la sua morte vi ha vissuto una famiglia dell'Est Europa fuggita a quella che oggi conosciamo come la terza guerra mondiale. In quel piccolo appartamento al quinto piano di una cittadina del Nord Italia, quella famiglia aveva trovato il proprio rifugio sperando in un nuovo inzio, prima che i mercenari facessero irruzione portando solo dolore e morte.
Dopo tutto questo, e prima della nostra venuta, quella stessa abitazione veniva avvolta da piante e germogli infestanti, dai fiori così rossi che sembravano pregni del sangue in cui affondavano le radici. Abbiamo raccolto quei fiori e li abbiamo studiati, catalogati ed infine riprodotti. Quel fiore, che noi chiamiamo Sang du Passage, è oggi l'emblema presente sulla nostra bandiera. Bandiera che issiamo con onore e rispetto su questo pianeta.
Ma c'era dell'altro. Era rimasto un diario. Quel diario raccontava una storia. La storia del suo tentativo e del nostro fallimento. Di come abbiamo sbagliato, della nostra corsa contro il tempo. Di come ci ha chiamati e non siamo stati in grado di rispondere. Della resa di un'intera specie, giunta alle porte del proprio inferno. E quel diario, oggi, parla a noi di storie mai ascoltate, ancor meno credute e troppo spesso incomprese. Racconta a noi però la storia prima della nostra storia, donandoci forza e speranza necessarie a ricostruire. Non partendo dalle macerie, ma iniziando questa volta dalle coscienze.
È rimasto poco e niente del suo passaggio sul pianeta Terra. Ma per noi può bastare."