Questo blog in precedenza si chiamava "La soglia del dolore" ed era gestito sempre da me. Mi guardate divertiti mentre metto una cravatta ad un maiale, quando voi vorreste solo mettergli una mela in bocca e prepararlo per un abbondante banchetto. Ho provato a fermarmi ma, ahimè, non ci sono riuscito. Ed oltre la soglia del dolore non può che esserci il punto di rottura. Infatti sono un po' rotto. Questo blog è per molti, ma non più per tutti. Oltre a questo, non riponete in me troppe speranze. Leggetemi come leggereste uno di quei bugiardini poi impossibili da richiudere. Prendetemi con leggerezza, in fondo non sto scrivendo nulla di poi così importante o sensato né tantomeno reale. Questo è solo il sogno dimenticato e per questo mai raccontato di qualcuno che si è svegliato troppo tardi una domenica mattina qualsiasi.
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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato.
Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti.
Mettiti comodo.
Okay, ma com'è possibile?
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