che prende vita in una voce un po' molesta
questa con gran grida mentre dormo mi ricorda
che in me abita uno spettro stanco e senza forma.
Io gli parlo con attenzione e grande cura
perché non voglio che senta la mia paura
gli porto il mio rispetto e la mia stima
perché lui è al mondo da molto prima di me.
Mi sente piangere e lamentarmi durante il sonno
agitarmi e contorcermi in un brutto sogno
provo a svegliarmi per ritornare al mondo
ma con forza lui mi ricorda qual è il mio posto.
Condannato nella dimensione più sottile
resto intrappolato proprio sul confine
di quella piega che divide anime grottesche e divine
facendomi scordare la mia vera indole.
Questo spettro ha proclamato l'assedio della mente
occupando ogni aspetto del mio essere
con la presunzione di volere il mio bene
di me ha preso ogni cosa ed in cambio niente.