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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

giovedì 31 agosto 2023

"Piove da sempre."


 

A Leonardo.


 

"È meglio che rimanga tra me e il mio analista."

 


Bestemmie.

Nelle ultime settimane alcune bestemmie hanno lasciato la mia bocca, sottovoce, spesso involontariamente. 

Ho analizzato questa cosa, stupendomi. 

È un atteggiamento che non ha mai fatto parte di me. 

Eppure credo in Dio più di quanto io creda nella stessa aria che respiro. 

Ed è proprio questo il motivo di tali blasfemie. 

Le mie bestemmie sono preghiere. Rabbiose, incazzate. Sono urla a Dio. 


Conoscevo persone che bestemmiavano abitualmente, con estrema leggerezza. 

«Perché bestemmi?» chiedevo io.

«Perché non credo in Dio» mi sentivo rispondere.
 
"Perché te la prendi con qualcuno in cui non credi?" mi chiedevo io. 


Sono incazzato con Dio. 
Io e Dio abbiamo un rapporto tutto nostro. 
Lui mi parla a modo suo. 
Io conosco molti modi di comunicare con lui, 
ed ho intenzione di usarli.
Tutti. 

Ma non temete. Non ci trattiamo solamente male.


Pirati.

Di buono, da questa estate, mi porto solo il mare.

Non quello fatto di spiagge affollate, castelli di sabbia e cocktail sotto l'ombrellone.

Parlo del mare del mattino e di come l'acqua ancora gelida e incazzata comincia a brillare riflessa dal sole che nasce.


Seduto sulla riva fredda e bagnata mi accendo una sigaretta; in lontananza una piccola imbarcazione con alcuni pescatori a bordo viene nella mia direzione tagliando l'acqua. Il suono del motore si fa sempre più vicino nel silenzio di un'alba che sa di salsedine. Un vento fresco di Tramontana soffia sulla mia pelle sussurrandomi di cercare la calma dandomi l'aria che mi mancava da tempo. Nel frattempo i pescatori ormeggiano la loro barca tirandola a riva. 
Il pescato della notte è abbondante, buono e si dibatte tra il ghiaccio che lo tiene in vita. I giovani uomini di mare ridono scherzando tra loro felici e soddisfatti ma visibilmente stanchi. Uno di loro si avvicina a me chiedendomi una sigaretta; io gli allungo il pacchetto e lui ne estrae una sorridendomi esausto.  «Ti ringrazio» mi dice sottovoce. Io ricambio il sorriso, poi gli chiedo: «Com'è andata là fuori?» Lui, accendendosi la sigaretta, mi risponde a denti stretti. «Abbiamo perso due reti, ma ne è valsa la pena. La notte in mare è stata fredda e lunga. Qualcosa però abbiamo pescato poco prima delle prime luci del sole.» Io gli faccio un cenno di approvazione e lui continua: «La pesca in mare aperto non è più quella di una volta, non è più quella che mi ha insegnato mio padre. Non di certo quella che mio padre faceva con mio nonno». Io lo ascolto senza dire niente, per paura di interromperlo, quindi lui prosegue: «Abbiamo avuto la Guardia Costiera alle costole per ore. Pescavamo al buio, nel silenzio». 
Alle sue spalle i suoi compagni di mare scaricano diverse casse ricolme di pesci che si dimenano. Gabbiani affamati giungono in zona volando in cerchio, minacciosi, osservando incuriositi dall'alto. 
Il pescatore alza gli occhi al cielo, poi si volta e si rivolge ai suoi compagni dicendo: «Sarà meglio che ci sbrighiamo, non abbiamo ancora pace» dopodiché, facendomi un gesto con la mano, di spalle, ritorna alla sua barca.

venerdì 4 agosto 2023

Chiuso per ferie.

Io parto.

Tornerò. 

Auguro il sole, il mare, il vento, i baci, la notte, le stelle e la vita a chi mi legge. 

A chi non mi legge... 

Meglio per lui. 

giovedì 3 agosto 2023

Tutto quello che non serve.

Questo blog è anche per dire tutto quello che nessuno vuole mai ascoltare. Forse perché non è interessante o, più probabilmente, perché non viene compreso. 

Ieri sera ti ho detto che avevo una canzone da farti ascoltare e che mi faceva pensare a te, ma la cosa non ti è interessata minimamente. Quindi la metto qua, sminuendola. Rovinandola. Alla mercé di chiunque. 

Peccato. 




mercoledì 2 agosto 2023

Letture.

Mi chiedo se non sia rimasto l'ultimo ad amare ancora questo libro. Oltre ad essere un libro molto importante per me, lo considero un capolavoro. Non è per tutti (per fortuna). Ma è una di quelle letture che, secondo me, dovrebbero essere fatte. Lo conosco da davvero tanti anni, eppure tutt'oggi devo riprenderlo in mano almeno un paio di volte l'anno. Non leggo ormai come dovrei e quanto vorrei tuttavia questo libro riesce sempre a catturarmi ogni volta. Non di facile comprensione, ma chi ama lo sporco romanticismo può accontentarsi del pacchetto. Il contenuto è un'altra cosa. È un libro di una pesantezza unica. Ti da proprio quella sensazione di avere un coltello piantato nel petto che, ad ogni pagina, affonda il colpo e scava. 

Che tu sia per me il coltello,
David Grossman.






martedì 1 agosto 2023

Comunicazione di servizio n°1

Comunicazione di servizio:


Partirò nei prossimi giorni. Potrei non pubblicare nelle prossime settimane. 


(Sia mai che qualcuno si preoccupi.)
Son passato dall'addormentarmi al cinema al trovarlo geniale. 



Io contro me.

La rivoluzione dell'inconscio degenera quasi sempre nella guerra tra chi sei e chi vorresti essere.
Si muore sul campo di battaglia.
Non è una guerra lampo.
Non si vince,
mai.

L'infelicità è la forma che prende la consapevolezza dell'esistenza di altro.