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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

giovedì 31 agosto 2023

Pirati.

Di buono, da questa estate, mi porto solo il mare.

Non quello fatto di spiagge affollate, castelli di sabbia e cocktail sotto l'ombrellone.

Parlo del mare del mattino e di come l'acqua ancora gelida e incazzata comincia a brillare riflessa dal sole che nasce.


Seduto sulla riva fredda e bagnata mi accendo una sigaretta; in lontananza una piccola imbarcazione con alcuni pescatori a bordo viene nella mia direzione tagliando l'acqua. Il suono del motore si fa sempre più vicino nel silenzio di un'alba che sa di salsedine. Un vento fresco di Tramontana soffia sulla mia pelle sussurrandomi di cercare la calma dandomi l'aria che mi mancava da tempo. Nel frattempo i pescatori ormeggiano la loro barca tirandola a riva. 
Il pescato della notte è abbondante, buono e si dibatte tra il ghiaccio che lo tiene in vita. I giovani uomini di mare ridono scherzando tra loro felici e soddisfatti ma visibilmente stanchi. Uno di loro si avvicina a me chiedendomi una sigaretta; io gli allungo il pacchetto e lui ne estrae una sorridendomi esausto.  «Ti ringrazio» mi dice sottovoce. Io ricambio il sorriso, poi gli chiedo: «Com'è andata là fuori?» Lui, accendendosi la sigaretta, mi risponde a denti stretti. «Abbiamo perso due reti, ma ne è valsa la pena. La notte in mare è stata fredda e lunga. Qualcosa però abbiamo pescato poco prima delle prime luci del sole.» Io gli faccio un cenno di approvazione e lui continua: «La pesca in mare aperto non è più quella di una volta, non è più quella che mi ha insegnato mio padre. Non di certo quella che mio padre faceva con mio nonno». Io lo ascolto senza dire niente, per paura di interromperlo, quindi lui prosegue: «Abbiamo avuto la Guardia Costiera alle costole per ore. Pescavamo al buio, nel silenzio». 
Alle sue spalle i suoi compagni di mare scaricano diverse casse ricolme di pesci che si dimenano. Gabbiani affamati giungono in zona volando in cerchio, minacciosi, osservando incuriositi dall'alto. 
Il pescatore alza gli occhi al cielo, poi si volta e si rivolge ai suoi compagni dicendo: «Sarà meglio che ci sbrighiamo, non abbiamo ancora pace» dopodiché, facendomi un gesto con la mano, di spalle, ritorna alla sua barca.

Okay, ma com'è possibile?