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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

sabato 24 giugno 2023

Pensieri tra le scintille.

Qualche giorno fa ero intento a completare un lavoro di carpenteria insieme ad un collega. Mancava poco meno di un'ora alla fine del turno e mentre lavoravamo si chiacchierava del più e del meno. Mi raccontava in particolare della fede ortodossa di sua moglie. Lui cattolico convinto. I due hanno una figlia in età scolastica alla quale hanno impartito una fede cattolica. Mi son chiesto: chi avrà deciso questa cosa? «Mia figlia ha già fatto battesimo, comunione e cresima» ha continuato lui. Poi ha parlato di una compagna di scuola di sua figlia che avrebbe i genitori che seguono i Testimoni di Geova. «Ma tu pensa, come si può insegnare una religione come questa ad una bambina? È ovvio che poi non prenderà più i sacramenti.» A quella affermazione detta con tanta convinzione mi sono trattenuto dall'alzare gli occhi al cielo ed esclamare: "Mioddio." Invece - come il più delle volte - ho semplicemente annuito e continuato ad ascoltare sempre più curioso e tristemente divertito. «Secondo me non è giusto imporre una religione ai bambini piccoli» ha continuato a spiegare lui, mentre a me torna in mente la figlia con l'intera collezione di sacramenti cattolici. 

Le religioni, tutte, creano confusione. Ci distolgono dalla ricerca e non solo. È come se lanciassero fumogeni sul nostro percorso, impedendoci di vedere. La religione ti da un seme che non germoglierà mai. E non voglio essere negativo, cinico o pessimista. Le religioni hanno la tendenza a non farci porre troppe domande. Si ostinano però da duemila anni a raccontarci la stessa storia per farci imparare qualcosa che memorizziamo alla lettera. La religione, e mi riferisco al legame con Dio, è invece tutt'altra cosa. Un legame, un rapporto, una relazione sono tutte situazioni che prevedono uno scambio. Non voglio andare troppo oltre. Quando ascolti in loop non c'è spazio per la curiosità. Nel silenzio, invece, avvengono le cose più potenti dell'universo. Ritengo che le religioni si facciano  in quattro per farsi ascoltare quando parlano di Dio, piuttosto che mostrarti come trovarlo davvero. Ti vogliono convincere che è lì anche se non riesci a vederlo. Questo mette in uno stato di confusione. 

Le religioni sono istituzioni vere e proprie e queste hanno dinamiche interne che si ripercuotono all'esterno, oltretutto sono formate ed appunto istituite da persone. Questa confusione che in maniera del tutto naturale si viene a creare allontana dalla vera salvezza, dalla verità che continua ad essere nascosta. Dio gioca a nascondino con ognuno di noi. Non è lui a nascondersi perché sta ancora contando. E continuerà a farlo per darci l'illusione spensierata di una partita tutta da giocare, ma che invece abbiamo perso in partenza. Dio non è buono. Questo toglitelo dalla testa. Anzi, facciamo così, togliamoci dalla testa il concetto di buono e cattivo. A Dio piace andare oltre e segue la politica del fine che giustifica i mezzi, ma non comprendiamo nessuno dei due. Questo perché l'illusione della scelta ci fa sentire in un mondo aperto, quando in realtà siamo in gabbia. 

Il mio collega riprende a smerigliare un pezzo d'acciaio. Dopo poco si interrompe e torna a rivolgersi a me chiedendomi «Ho ragione o no?»

Mioddio. 


Okay, ma com'è possibile?