Player

Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 7 marzo 2023

Chiediti.

Chiediti come sarebbe stata la mia vita, oggi, senza questo. Chiediti come questo possa farmi sentire, oggi. Chiediti cosa ti aspettavi veramente da me in questa condizione. Chiediti per un attimo, solo un fottuto attimo, se tu non possa esserti sbagliata su di me. Certo, io non sono mai stato in grado di esprimermi e questo lo so ma so anche che quelle poche cose che mi hai dato il tempo di dirti te le ho dette pure male. Non ero in me, non stavo bene. Tu, questo, lo sapevi. Non ero pronto, l'ho sempre detto. Ma tu non aspetti. No, tu no. Però ti aspetti che gli altri aspettino te, è così? Sembra un brutto gioco di parole. Non si tratta di un gioco, però, questo mi è chiaro. Sono confuso, più che altro mi sento stordito. Sento di aver bisogno di risposte. E, come sempre, dall'alto della mia arroganza mista presunzione ti urlo contro che, tu, delle spiegazioni me le devi. Non voglio altro. Dico sul serio, non voglio più nemmeno le tue scuse: sarebbero finte anche quelle. Che scuse potrei aspettarmi da qualcuno che è rimasto sempre nell'ombra? Ma le spiegazioni, le risposte, quelle puoi darmele in qualsiasi momento tu voglia. In qualsiasi modo tu voglia. Ed io son qua che ancora una volta ti ripeto che sono pronto, ora sì, a differenza di quello che tu potresti pensare. Ma non m'importa più ciò che tu pensi di me, questo dovrebbe ormai esserti chiaro. Sono un cazzo di libro aperto per te mentre tu non mi hai nemmeno mostrato la copertina del tuo. Mi sfogli, ogni tanto mi dimentichi sul comodino, a volte mi riprendi e cerchi di continuare a leggermi. Ma poi, infine, probabilmente ti annoi della mia storia. Fai una piccola piega alla pagina e lo richiudi, per riporlo infine sul comodino vicino al letto sul quale tu, sicuramente, riesci a dormire bene la notte. Chiediti come dorme la notte il personaggio del libro che hai sul comodino. Chiediti se, dopotutto, non si trovi in diritto di sentirsi in qualche modo incompleto, oltre che derubato, violentato nell'anima e non solo. Finiscila con questa brutta abitudine di chiedere a me le cose e inizia ad interrogare te stessa sulle tue azioni. Non preoccuparti, io rifletto molto bene sulle mie, ci convivo ogni dannato istante della mia esistenza. Ho sempre pensato al fatto che, in fondo, io e te non siamo mai stati così diversi. Questo mi ha sempre spaventato molto. Ma c'è qualcosa che ci differenzia, alla fine del gioco. Io son qua, ad aspettare il giudizio. E tu? Chiediti. 

Okay, ma com'è possibile?