Player

Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

venerdì 16 agosto 2024

Per immagini #4 - Anche i ricordi mentono.

 Vi sfido. Qual'è il ricordo che pensate sia meglio impresso nella vostra memoria? Un luogo, una persona, un periodo della vostra vita o un oggetto? Attenzione, non sto parlando necessariamente del più bello o piacevole ma sono certo che sarete convinti di ricordarlo nei minimi particolari, essendo il vostro ricordo più nitido. Eppure, resto convinto che se vi fosse possibile viaggiare indietro nel tempo fino al momento in cui questo vostro ricordo torna ad essere reale, e quindi non più un ricordo, lo trovereste diverso tanto da ritrovarvi ad esclamare: "Non me lo ricordavo così!".
A casa di mia nonna c'erano alcuni dipinti appesi alle pareti, uno di questi ha da sempre attirato la mia attenzione e da sempre ha avuto per me un valore diverso, oltre che un significato particolare. Non sono mai stato a casa di mia nonna quanto avrei voluto ma ogni volta che entravo in quel soggiorno ed alzavo gli occhi verso quel quadro, pensavo: "Un giorno mi piacerebbe che quel quadro fosse mio". Sono passati alcuni anni senza che nemmeno io me ne rendessi conto, fino a quando non è tristemente giunto il momento di decidere cosa fare di quel dipinto. Oggi, quel quadro, lo ho io.
Il quadro in questione è stato realizzato da mio padre quando credo che avesse poco più di una ventina d'anni. Quando mia nonna era ancora in vita e vedevo questo quadro appeso nel suo soggiorno, mi chiedevo con quali emozioni mio padre lo avesse dipinto e che periodo della sua vita stesse attraversando. Mi chiedevo inoltre quale effetto gli facesse vederlo negli ultimi anni di vita di mia nonna ancora appeso in quella casa. Se guardarlo gli permettesse di rivivere da una angolazione diversa quelle stesse emozioni di quando ne stendeva le velature con il pennello.
Se lo guardo oggi io, quello stesso quadro, è come se mi permettesse di scomporre la luce facendola filtrare attraverso un prisma di vetro. Rivedo lui dipingere ed, allo stesso tempo, me stesso contemplare quel quadro in casa di mia nonna. Ma aspetta un momento. La luce non colpiva i colori sulla tela nello stesso modo, l'onda che si infrange contro gli scogli non la ricordavo così incazzata ed il crepuscolo all'orizzonte non appariva così tetro. Ma allora, i ricordi, mentono? 
Non è la realtà che ruota intorno a noi, e forse siamo noi ad orbitare intorno alle cose avendo in questo modo visuali sempre diverse su di esse. E quando piuttosto che sulle cose ci soffermiamo sul ricordo di queste, anche il ricordo lo osserviamo da una prospettiva che potrebbe apparirci diametralmente opposta a quella di origine. Dovremmo imparare a gestire meglio la visione d'insieme delle cose, ma non siamo programmati per questo. Ci arriva solamente una parte del tutto, questa non è sempre la verità. Ma nemmeno sempre una menzogna. È solamente una parte.

Okay, ma com'è possibile?