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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 6 agosto 2024

Per immagini #2 - Mille bugie, infinite possibilità.

 Per i bambini fino ad una certa età, ogni cosa è possibile. Quante sono le bugie a fin di bene - e non - che raccontiamo loro? Cominciamo con la venuta della cicogna, passando per la fatina dei denti e Babbo Natale, narriamo loro storie che parlano di draghi, elfi e gnomi, principesse addormentate e cavalieri coraggiosi; il più delle volte con l'intenzione che tutto ciò sia reale ed appartenga ad un mondo così vicino al nostro che, con un po' di attenzione, possa essere possibile scorgere la fatina dei denti nel cuore della notte o che il lupo cattivo arrivi per portare via i bambini capricciosi. Per loro, tutto resta possibile.
Personalmente, quando ero un bambino, adoravo i film della Disney. Tra i tanti che ho avuto la possibilità di vedere ricordo Mary Poppins. Ricordo anche che, quando capitava di prendere l'aereo e sedevo lato finestrino, mia madre mi diceva di guardare con attenzione fuori, tra le nuvole, dove sarebbe stato possibile intravedere proprio la stravagante domestica della Disney volare appesa al suo ombrello magico. Ed io ci credevo. Convincendomi anche, in alcuni istanti, di riuscire a vederla tra quelle nuvole. 
Il me bambino poco convinto
della forza di gravità.
Mi sono sempre chiesto quale sia il confine tra una bugia detta a fin di bene, ed una bugia detta per nascondere la verità nel modo più maligno che possa esistere. A dirla tutta, non mi viene in mente nessun termine, nessuna parola, che possa definire in altro modo una bugia detta a fin di bene. Illusione? No, non mi piace nemmeno questa. Non lo so. Una bugia, probabilmente, resta una bugia a prescindere dalle intenzioni di chi la pronuncia. Allora per quale motivo adottiamo questo approccio con i bambini? Forse per accendere in loro la speranza, per permettere loro di sognare, per alimentare la loro fantasia o più semplicemente per intrattenerli. O, ancora, per abituarli al mondo che li aspetta?
La verità sembra non importare a nessuno, tantomeno ai bambini che prendono per vero tutto ciò che viene detto loro sopratutto da figure delle quali si fidano ciecamente, come i loro genitori. Ogni cosa è possibile per un bambino, fino a quando non sarà poi il mondo stesso a spegnere in loro quella luce che permette di vedere ogni cosa.
Un Natale di ormai tanti anni fa mio padre si alzò da tavola, andò in bagno per travestirsi da Babbo Natale e fece finta di bussare alla porta di ingresso. Entrò in casa con il suo sacco pieno di regali che poggiò sul pavimento ed, infine, si rivolse a me prendendomi in braccio. Io lo guardavo in quegli occhi serrati tra barba e cappello, e non potevo fare a meno di pensare: "Ma questo Babbo Natale ha gli stessi occhi di papà". Non riuscivo a farmene una ragione, non riuscivo a pensare ad altro al punto che le sue parole mi sembravano lontane e senza significato. C'era Babbo Natale a casa mia e mi stava tenendo in braccio, eppure non riuscivo a pensare ad altro che a quegli occhi così familiari.
Forse, dopotutto, non è la bugia in sé a ferirci per davvero - che sia in buona o in cattiva fede - ma più che altro la consapevolezza che qualcosa ci sfugga, facendoci convincere di non essere all'altezza della verità. E questa percezione sono in grado di sperimentarla anche i bambini, purtroppo. La cosa più triste, però, resta il fatto che la bugia è tanto difficile per chi la ascolta tanto quanto per chi la pronuncia. E vi sfido a cambiare questa mia convinzione.

Okay, ma com'è possibile?