Un piccolo gufo nero e marrone striato,
con rossi occhi arcigni e lucenti nel buio.
Osserva tra rami spezzati e fronde brinate
nel bosco dei sogni da tempo sperduto.
Arduo per lui vederci più chiaro
nel luogo più oscuro e temuto da tutti.
Infatti coloro che vi erano entrati
si son smarriti nel sogno più cupo.
Cercando loro stessi nella foresta
qualcuno ha perso la vita, altri solo la testa.
C’è chi per sollievo ha invocato la morte,
e per punizione non gli è stata concessa.
Il piccolo gufo è il triste spettatore
delle morti più atroci e delle vite più dure,
ed ora che immobile dal ramo lui scruta
si chiede il senso di questa tortura.
Ma poi il dubbio del male lo prende:
son io solo spettatore
o invece il carnefice?
Infine sale la nebbia e
non si distingue più niente.