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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 2 aprile 2024

Ghosting.

A me dispiace. Non l'ho mai fatto apposta, né tantomeno con cattiveria. Chissà quante persone aspettano ancora da me spiegazioni, o più semplicemente una risposta. È uno dei miei tanti limiti. Questi maledetti schermi ci rendono così sfacciati. Facciamo continuamente cose che non vorremmo mai fare. Diciamo in continuazione cose che non vorremmo nemmeno mai aver pensato. E poi amare, detestare fino a rovinare le cose belle, uccidere mostri, risvegliare diavoli ed aprire le porte dell'inferno. Non mi sono mai illuso di aver trovato Dio, l'amore, il senso della vita o il tesoro alla fine dell'arcobaleno. Non posso però negare di essermi più volte concesso fugaci attimi di spensierata, tanto quanto finta, felicità. Ed ho ripetuto fino alla nausea di quanto la felicità sia una condizione precaria, fugace, appunto illusoria e a volte anche dolorosa. Quasi una stronzata. Ma le vie del sabotaggio sono infinite ed infinite volte ho tagliato quel filo che ho sempre cercato, credendo qualche volta addirittura di averlo trovato, per qualche breve istante. Non è un problema con chi sta dall'altra parte, è un problema con me stesso. Non è mai stato per fare del male a chi si trova dall'altra parte, è sempre stato per fare del male a me stesso. Io sento il silenzio. Sento le domande, ascolto le risposte e vedo i mille pensieri che sfrecciano fino a rompere la barriera del suono. Il senso di inadeguatezza, il rimorso, la solitudine ed il vuoto. Ho provato ogni cosa ma questo non mi può giustificare. Rinuncio anche al perdono, tenetelo per faccende più importanti. Io non ho mai avuto nulla da raccontare.

Okay, ma com'è possibile?