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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 2 aprile 2024

Caccia al tesoro.

Ho una mappa nella testa che potrebbe portarmi dove non vorrei mai arrivare. La accartoccio su sé stessa e dentro al cranio la faccio rimbalzare. Ogni tanto la piego e la ripiego e prende vita un origami. Solo a volte poi la studio e col compasso traccio la rotta che mi riporti sui miei passi. Una vecchia bussola senza campo mi assicura che procedo sottosopra e controvento su un percorso senza senso. Oltre la lente del cannocchiale vedo ad ovest un piccolo puntino all'orizzonte. Si avvicina al calar del sole che si spegne, si accendono le stelle ed eccolo finalmente: son sempre io. Nel buio, in mezzo al niente. Sul retro di quella stessa mappa scrivo a penna un messaggio s.o.s. che poi lancio tra le onde in balia della corrente. Eppure son io stesso che mi son smarrito nel tentativo di arrendermi al gioco della mente. Non si vince, non si perde. Si gioca solo eternamente.

Okay, ma com'è possibile?