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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

domenica 5 novembre 2023

Da una vita, per una vita.

Giù per la tana del coniglio, 
Salvador Dalì

E, mettendoci un po' di moralismo, mi viene da mettere le mani avanti scrivendo immediatamente di quanto la vita sia bella, di quanto sia una gioia ed un dono da parte di qualcuno buono e misericordioso. 

Detto ciò, la vita, hai mai pensato a quanto sia in realtà inquietante?

Voglio dire, pensaci. Tu, un essere personale con una storia, delle attitudini, degli istinti e magari anche in grado di provare emozioni e sentimenti, sei un essere limitato nello spazio e nel tempo ed anche nella coscienza. Molto più semplicemente, per rendere meglio l'idea, potresti provare a visualizzare questo concetto vedendoti catapultato in una cosa che sarai costretto a chiamare "realtà" solo perché non sarai in grado di concepire "altro". 

A me dispiace molto ogni volta che mi ritrovo a pensarlo, il terrore graffia con le unghie la lavagna ed un brivido mi risale la schiena ma, purtroppo, va considerata l'idea che la nostra esistenza possa essere nulla di più che una trappola cosmica. 


Siamo stati sbattuti in questo posto alla nostra cosiddetta "nascita", senza che nessuno ci abbia interpellato e siamo in qualche modo "costretti" a starci, spesso anche involontariamente, per del "tempo". Allo scadere di questo tempo ne usciamo. Non "vivi", oltretutto. 


Non voglio ora toccare l'argomento "suicidio" (sempre mettendoci un po' di moralismo).

Ritengo sia paurosamente "facile" elogiare la vita. Io stesso, nonostante tutto, la amo. Molte cose mi incantano tutt'oggi ma la trappola sta proprio nel farsi incantare.

Okay, ma com'è possibile?