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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 3 ottobre 2023

Esperimento di Milgram.

Miss Valerie, una giovane donna della nobiltà inglese. Ben istruita, colta ed educata. La sua era una antica dinastia centenaria che nel corso del medioevo si era contraddistinta nell'antichissima alchimia e, successivamente nei secoli, nella scienza e nella chimica. Un'acerba dottoressa che, alla fine dell'ottocento, aveva sposato un cercatore d'oro in cerca di fortuna nel Klondike. Intratteneva nei suoi momenti di solitudine una vorticosa corrispondenza con un allora giovanissimo Sigmund Freud, subendone tutto il fascino. Aveva un debole per l'oro, le gemme preziose ed i brillanti. Quando era libera dagli impegni della vita sociale, dai banchetti e dai ricevimenti, adorava dipingere sassi trovati nel corso delle sue passeggiate lungo il cortile reale. 

Si trova in questo momento davanti allo specchio della sua stanza da notte proprio intenta ad ammirare estasiata l'ultimo smeraldo ricevuto mezzo posta dal marito in trasferta per lavoro. Sul comò davanti a lei una lettera scritta di pugno dal suo amico Freud, che lei chiamava amichevolmente "Sig", un paio di spazzole per capelli ed un libro rilegato a mano in una copertina rossa. D'un tratto, con non poche difficoltà, scosta il suo sguardo da quel gioiello e si alza dalla sedia. Si dirige verso un quadro alle sue spalle raffigurante una vecchia scena di caccia in campo aperto. Afferra un lato della cornice di quel quadro e questo si apre come l'anta di un armadio facendo perno su dei cardini che si trovano sul lato opposto della cornice. Uno scomparto segreto, oltre quel quadro, racchiude una cassaforte. Con disinvoltura Miss Valerie ne inserisce la combinazione numerica, facendo ruotare le manopole con un sapiente gioco di mani e, all'istante, il piccolo caveau si sblocca aprendosi. All'interno innumerevoli preziosi, denaro, documenti, titoli azionari e atti di proprietà. La sua mano scivola però decisa su un'antichissima pergamena arrotolata e richiusa su se stessa con un sigillo di cera rossa. Si tratta di un antico testo alchemico ereditato nel corso dei secoli da un vecchio trisavolo di famiglia: niente di meno che la formula della mitica pietra filosofale. Lei stringe la pergamena tra le mani poi, quasi con tenerezza, la porta al volto annusando l'aroma della cera. Guarda per un istante quell'antica ricetta ed in un sorriso la ripone dentro la cassaforte, chiudendola. 

In quello stesso istante entra la dama di compagnia nella camera da letto. «Chiedo scusa Miss Valerie - dice la dama imbarazzata, che poi continua - Avrei dovuto bussare. Vi ho portato la vostra tisana». La giovane donna sorride alla sua dama, facendole capire che non vi è problema alcuno. «Miss Valerie... Potrei farvi una domanda?» chiede con titubanza la dama che appare ora nervosa per la paura di essere stata invadente. Valerie fa un cenno in segno di approvazione, senza fiatare. «Ecco, Miss Valerie, non è la prima volta che vi vedo osservare ammaliata quell'antica pergamena e... Insomma, mi chiedevo per quale motivo non la apriate». Nella stanza scende il silenzio. Interrotto poi solo da una leggera risata della nobile donna che alla fine, in un sospiro, risponde: «Perché così sarebbe troppo facile, mia dama. A me piace dipingere sassi, lo sapete». 

SETTA - SORDO - VOLPI - IRANIANE

Okay, ma com'è possibile?