Da giovane ero piuttosto timido e lo scambio epistolare mi ha aiutato, forse, ad aprirmi. Ricordo con esattezza molte delle corrispondenze che ho avuto e tante delle persone che in questo modo ho conosciuto.
Sara di Bergamo che voleva diventare una psicologa (e ci è riuscita!), Massimo da Crema, pensionato che amava tanto la fotografia paesaggistica, Alessandra da Roma (eravamo l'uno il beta reader dell'altra), Laura dal Piemonte che mi chiedo se sia mai riuscita a fare pace con sua sorella, Cristian da Torino che cercava in maniera così forte un'amicizia maschile, Francesca da Firenze che voleva tornare a vivere a Capo Verde, Andrea che mi scriveva prima da Parigi e poi da Berlino dal quale sto ancora aspettando uno dei suoi quadri (non pisciare più sulle mura di Versailles, bastardo! Dipingi!), Monica dalla Puglia che non voleva mai toccare discorsi di stampo spirituale, Paola di Agrigento la ragazza sulla sedia a rotelle che mi ha raccontato con tanta dedizione la sua vita. E tanti, tanti altri.
E come sono finite? Vi starete chiedendo.
Purtroppo sono uno stronzo. Il novanta percento delle corrispondenze le ho abbandonate, scomparendo nell'immotivato silenzio. Per il restante dieci percento, invece, sono stato abbandonato (giustamente). E va bene così in entrambi i casi (forse).
Ma qualcosa resta sempre e no, non sono solo le parole, è molto di più. È la condivisione, è l'armonia, lo stabilire un contatto o pensare in sincrono un termine e vederlo comparire sul monitor proprio nell'esatto istante in cui lo visualizzi nella tua mente. Il raccontarsi, lo scoprirsi. Lettera dopo lettera, parola dopo parola. Come un romanzo scritto a quattro mani, una storia avvincente che ti tiene incollato alle pagine ma, che piaccia o no, ogni romanzo, ogni libro, ogni grande storia finisce; e lo fa sempre con una parola che, presa singolarmente, non è poi molto diversa dalle precedenti. Personalmente porterò qualcosa di ognuna delle persone incontrate, lette, alle quali ho scritto. Tutte.
E a me sono sempre piaciuti i finali aperti.