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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 26 settembre 2023

Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale.

Solipsismo, di Soffio Entropico. 
Olio su tela, 2019.

No, Cristo Santo, no! Non sono un cospiratore psicopatico, paranoico, complottista figlio della cultura New Age! 

Mi considero tristemente attaccato in una maniera malata, tossica e dannatamente fisica a questa realtà. Semplicemente mi piace pensare, riflettere, farmi domande e, ogni tanto, darmi delle risposte. Dando così vita a teorie, ipotesi, possibili scenari. Credo fermamente in alcune cose, è vero. Questo, però, non ne esclude necessariamente altre. Mi piacerebbe veramente tantissimo tirare fuori la mia mano dalla tasca, aprirla, e trovarvi sul palmo una teoria del tutto. Purtroppo questo non è ancora accaduto, anzi, molto spesso guardo le mie mani e tutto quello che mi viene da chiedermi con rassegnazione (in una maniera disarmante) è: cosa diavolo sono io? Mi pongo questa domanda da quando mi trovo a questo mondo ed ogni volta mi piace stuzzicarmi la mente con nuove risposte. Queste, come una prima tessera di un infinito domino, danno vita ad una reazione a catena (no, non lo chiamerò "circolo vizioso") che mi porta fin troppo spesso in luoghi inaspettati. Non sempre belli né tantomeno semplici o facili tuttavia sono le migliori gite fuori porta che io riesca a fare. Molta della gente che mi conosce sa quanto io sappia essere in grado di pensare, rimuginare, arrovellarmi. Tante di queste persone ritengono, giustamente(?), che se io mi godessi questa realtà anche solo la metà del tempo che impiego per provare a capirla, a quest'ora sarei felice tanto quanto più della metà della gente che la vive. Purtroppo è vero, forse. Ci tengo però anche a sottolineare di quanto io ci stia bene nei miei pensieri, nelle mie teorie, nelle mie ipotesi. Che ci crediate o no mi importa poco ma dovete sapere che non mi voglio auto-convincere di un bel niente. Anzi, nonostante tutto (NONOSTANTE TUTTO!) resto una persona tendenzialmente scettica e concreta. Non ce la faccio più a sentire parlare tutte quelle persone di spiriti, fantasmi, scienza e religione, presenze, di quanto siano sensibili ai mondi sottili, alle vibrazioni, alla magia nera, alle madonne che lacrimano sangue, reliquie, preghiere, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale. 

Signore e signori, è con enorme rammarico che vi rammento di quanto (secondo me) siate totalmente fuori strada. La realtà (mi viene sempre il prurito al cervello ad usare questa parola) è tutt'altra cosa e purtroppo la stiamo perdendo completamente di vista, nonostante ce l'abbiamo tutti i giorni davanti agli occhi vestita con il suo più bell'abito da sera. Detto ciò, mi preme sottolineare che la spiritualità è una cosa estremamente personale perché ci riporta alle nostre vere origini, che ci piaccia o no. Diffido da chi vuole vendere Dio andando a bussare alle porte delle persone, credo ancora meno nella scienza spicciola divulgata alle masse. Ho una concezione tutta mia della religione. Del legame con Dio. Ed anche questo non è dei migliori perché sono finalmente riuscito, anni fa, a scollarmi da dosso questa ridicola convinzione che Dio sia buono, magnanimo, misericordioso, eccetera. Dio, Dio, Dio... 

Perel'man fece la cosa giusta, di Soffio Entropico.
Tempera su tela, 2022.
Siamo noi che gli attribuiamo connotazioni divine, mistiche. Personalmente utilizzo la parola "Dio" per esprimermi in maniera più semplice e diretta e farmi capire meglio. Sarebbe tuttavia più corretto, nel mio caso, dire che credo fermamente nell'esistenza di un'intelligenza superiore. Faccio spesso l'esempio banalissimo del pesciolino rosso nella boccia di vetro. Io ne ho un paio a casa e loro mi guardano tutto il giorno oltre quell'acquario, dal loro punto di vista sarei un dio misericordioso perché li nutro. Sono io per i miei pesciolini un'intelligenza superiore, sicuramente, ma di certo non sono Dio. La nostra condizione d'esistenza non è poi così diversa da quella di un paio di pesci in una boccia di vetro. Siamo così limitati che, dannazione, anche se questa intelligenza superiore potesse comunicare con noi non è detto che abbia voglia di farlo. Non lo so, forse sono una persona cattiva, ma non mi passerebbe mai per la testa di spiegare ai miei pesci rossi che fuori dal loro acquario esistono fiumi, laghi e profondi oceani dove potrebbero nuotare essendo così fino ad un certo punto liberi. La libertà non appartiene a questa nostra realtà e chi mi legge già da qualche mese sa a cosa mi riferisco. Comprendere la realtà che viviamo ci eleva, sicuramente, rendendoci però solamente più informati e consapevoli. Non siamo nati per essere liberi. La maggior parte di noi ignora, molti si fanno domande, in pochi trovano risposte. Io potrei svegliarmi domani mattina con la consapevolezza di esistere in una realtà la cui vera natura è racchiusa in una matrice olografica con la caratteristica di essere frattale. Eppure non potrei dimostrarlo. Perché, semplicemente, non sono libero. Non voglio spingermi oltre in questo ragionamento, non questa sera. Parlare del libero arbitrio e della libertà mi ha quasi stancato. Quello che mi farebbe piacere, però, sarebbe sapere in quali mani mi trovo. 

Okay, ma com'è possibile?