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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 18 luglio 2023

Girotondo.

Con le mani nelle tasche camminavo per le strade a testa bassa, con lo sguardo a terra e una visuale dentro me. Disgustato dal contesto come fosse acqua stagna, quella sera passeggiando mi sentì d'un tratto gli occhi addosso. Niente di più surreale del male che ti guarda dormire a bordo letto, che ti dà un bacio della buonanotte che sa di sonno eterno. Questo è il compromesso secondo cui tu dormi e lei ti guarda e finché respiri la sua aria la tua coscienza sarà dannata. Avverto una costante presenza, a prescindere da dove io mi trovi. Non nasce da me, non l'ho generata io, il suo posto è fuori. È qualcosa di antico che con sé porta incantesimi e maledizioni, sfuggendo a tutte le leggi universali e conosce da sempre il cosmo in lungo e in largo. In fuga dal tempo e mai in ritardo con il bisogno costante di sapere ogni cosa, capace di spostarsi tra universi paralleli. Un po' per gioco, un po' per noia gira spesso per il globo abitando gente a random riscuotendone una tassa, tipo imposta diretta sull'esistenza stessa. E paghi con la mente, paghi con il cuore e con il corpo fino a perdere il contatto con il tuo io più profondo. Sfrego le mie mani una contro l'altra per riprendere consapevolezza di ciò che sento, riscaldando un freddo dentro ma che ancora non si sta sciogliendo. Posseduti dal male più perfetto, oltre questi corpi c'è qualcosa che si insinua nelle menti e le riporta nella parte oscura. Quando sei nel letto lei in silenzio ti guarda e senza rimorso alcuno piano piano ti sussura:
tre...
due...
uno. 

Okay, ma com'è possibile?