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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

mercoledì 12 luglio 2023

Game over.

Oltre la finestra luminosa di un'alta mansarda una luce accesa nella sera che seduce e avvolge illuminando quella stanza controluce creando ombre sadiche come allucinazioni. 
Eppure in quella stanza passava la maggior parte del suo tempo un giovane uomo che poco gli importava se non di quando dondolando fumava. 
E poi scrivere fino a farsi male perché è un nuovo modo di sentire il mare una vista tipo aurora boreale al di sopra di quella casa con quel prato verde ed un grande assortimento floreale di ogni tipo. 
E poi scrivere ma stanco di farlo per se stesso su di un social network digitava quella lettera troppo vera che più o meno così diceva:

Ciao sono io mi presento eccomi con l'aria un po' persa e l'anima in tempesta che dice alla mia testa vai o resta voglio scriverti una lettera per parlarti di questa mia vita dura come pietra. 
Ti cerco con la mente aperta senza limiti o confini e con la coscienza quasi nera come l'inchiostro della penna che scrive tra le righe di una pagina sgualcita. 
Sono un po' annoiato in questa stanza non è l'ispirazione che mi manca è che se voglio scrivere con te è perché solo sono stanco e non ho più pazienza di stare con me stesso. 
Di cercare le parole giuste come fosse un compromesso per trovare pace dentro a un controsenso. 
Detto questo ti saluto ed una tua risposta attendo in un abbraccio tra me ed il mio peggior difetto.

Sigaretta all'alba di una notte insonne con il sole mentre sale sopra questo tetto ed apre la finestra una leggera brezza entra poi planando un piccione viaggiatore gli consegna dalla zampa una lunga pergamena. 
Scritti con l'inchiostro nero sono simboli che richiamano qualcosa oltre le semplici visioni tipo allucinazioni che lo guardano come fosse il target di uno stalker. 
E scrivevi con il male che sentivi e ghignando a denti stretti già tiravi i maledetti fili di una marionetta posseduta da fantasmi. 
E scrivevi con quella forma di sintassi che gira e rigira hai fatto prima a lanciargli una sfida e che in poche righe e con tono tra il divertito e il calmo faceva all'incirca così:

Buonasera niente da dire di me che in pratica conosco già tutto di te nel senso che forse sei più o meno simile a me ed è questo specchio la cosa più brutta che c'è ma ti dirò di più dicendoti anche il perché.
Sarebbe curioso se alla fine della nostra chiacchierata fossi tu a riscoprirti una persona limitata e chiusa che non vede altro che il dito quando gli indico la Luna. 
Se sei davvero convinto dell'opposto non aver premura di mostrarlo però sì dai fatti avanti ora senza paura.
Il mio nome un codice dal significato implicito e controverso questa è la mia firma con affetto per adesso puoi chiamarmi Maia.

Dopo questo si parlarono in tempi serrati notti fonde a scrivere e parlare stracciando fogli e lettere strappandosi promesse e confidenze come matti.
Se lui diceva autunno lei diceva primavera lui il tramonto mentre lei l'alba preferiva un dualismo che scindeva il loro mondo in notte e giorno tuto o niente bianco e nero.
Poi di punto in bianco lei prende le distanze ed indietreggiando si nasconde in un silenzio imbarazzante e che sembra senza senso. 
Lui bussando alle porte dell'inferno con insistenza e lei chiusa dentro che sospira e soavemente le spalanca con l'avvertimento:

Se vuoi sangue e morte resta pronto e tieni forte la presa questa sarà non la mia ma la tua guerra.  

Queste le parole per il via ad un gioco senza fine e vincitore che la resa non ammette ed oltre l'infinito una voce nella testa che pronuncia game over.

Okay, ma com'è possibile?