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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

sabato 22 luglio 2023

Amnistia.

Io, in fondo, ce l'ho un po' con Dio. 

Nello stesso identico modo in cui Lui ce l'ha con me. 

Ci punzecchiamo da sempre ed oggi siamo arrivati al punto in cui ci prendiamo a coltellate, aprendo larghe ferite in entrambi. 

Parlo di un Dio bambino, che sa essere dannatamente cattivo nella sua innocenza e nella sua ingenuità. 

Ma anche tanto fragile ed indifeso alla furia di un soffio del Diavolo. 

Siamo cresciuti insieme facendoci giocosi dispetti, passandoci al volo una bomba innescata da tempo. 

Passando del tempo anche solamente a fissarci, muovendoci in sincronia. 

E quindi cambiando. 

Conoscendoci sempre di più, in fondo, sempre più giù. 

Fino a perdere il contatto con la superficie, fino a non vedere più la luce.

E nel buio lottiamo, silenziosamente ci lanciamo maledizioni. 

Una guerra scatenata.

Una diplomazia velenosa.

Tattiche sleali.

Armi proibite.

A sua immagine e somiglianza mi dipingo il volto con vernici che ricordano pitture indigene.

Tamburi risuonano melodie di un conflitto che avanza. 

All'alba di un giorno qualunque.

Alla luce di un sole tiepido.

Bagnato da una pioggia acida.

Chiedo amnistia.





Non so perché, mi viene però in mente questa canzone:




Okay, ma com'è possibile?