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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

lunedì 5 giugno 2023

Una sana necessità di chiarezza.

La voglia di sapere non è sempre indice di una sana necessità di chiarezza. Il più delle volte si tratta di una curiosità fine a sé stessa.


Trovo paradossale e snervante il fatto di non sapere assolutamente nulla di cosa io fossi prima di venire al mondo. Tantomeno cosa succederà nel momento in cui smetterò di esistere. Mi è chiaro di essere immerso in qualcosa nel quale non so nuotare*. Oltre che una condanna a morte, sembra tanto qualcosa che sa di tortura. Ma potrebbe anche essere qualcosa di onirico, un sogno. Siamo qualcosa di piccolo, potremmo essere il fragile pensiero di un’idea appena nata nella mente di un bambino che gioca al piccolo chimico. No, non sono pessimista anzi, mi piace pensare di avere una dignità particolare (scherzo). Tuttavia quello che mi fa davvero ben sperare è che quel bambino, in quanto superiore, debba essere necessariamente buono - ma non è da dare per scontato. In ogni caso siamo semplicemente fottuti. Ma possiamo pregare, se volete. 


Ho letto qualcuno chiedere quale fosse l’aspetto più drammatico della condizione umana. L’ho trovata una domanda molto profonda e ben posta, allora ho provato a darmi una risposta. Ho subito pensato al dolore, alla sofferenza, e mi son detto che tutto deve avere un senso. Ho pensato ai due momenti più importanti di ogni essere vivente. La nascita e la morte, mi son venuti in mente. Ed hanno una cosa in comune, ossia che non dipendono da noi, soprattutto la prima. Mi verrebbe da pensare che il disegno finale non sia dei più idilliaci. Ad ogni modo, per rispondere alla domanda, mi sento di dire che la condizione umana è drammatica proprio per via della sua condizione di perenne ignoranza. Ignoriamo qualsiasi cosa. La nostra mente è limitata e, non sapendo cosa altro fare, si accontenta di poco. Molto poco. Viviamo una realtà così volutamente razionale, ordinata, che rispetta delle regole il più delle volte paradossali e, per questo, disordinata. Di non immediata comprensione. Non stiamo capendo un cazzo, in parole povere. Ma possiamo pregare, se volete. 






Annego.

Okay, ma com'è possibile?