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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

lunedì 12 giugno 2023

Sesto senso.

Ci sono alcuni periodi in cui sperimento delle percezioni veramente molto forti, intense e reali. Che danno vita a sensazioni concrete. Questi periodi di intensa attività percettiva si manifestano in questa mia vita da sempre, in maniera ciclica. Ricordo che quand'ero un bambino provavo in me sensazioni molto forti in quelli che percepivo essere cicli molto lunghi. No, non mi riferisco alla relatività del tempo. Parlo invece del me che sta facendo un percorso da quando è nato (come il tracciato di un rollercoaster). Ed ogni volta che passo dal "VIA" l'emozione è sempre molto più forte della volta precedente. E vado sempre più veloce. Una cosa sempre più intensa e frequente. Oggi, molto spesso ormai, ho delle sensazioni  che mi mangiano vivo per lunghi periodi. Che sento in me come potrei percepire un mio organo qualsiasi (il cuore, per esempio) anche se non riesco a vederlo: so di averlo e basta. Queste sensazioni sono concrete, tangibili e reali almeno quanto te (dal mio punto di vista). Non sempre sono sensazioni belle, né tantomeno facili da sentire dentro. Sono per me come delle incombenze, come doversi ricordare di prendere una medicina periodicamente (ad esempio). Alcune sono anche piacevoli, nitide, luminose, quasi mistiche. Capitano volte in cui non le sento mie. Quando succede è come se un cinese si svegliasse una mattina scoprendo di saper parlare la lingua swahili. Qualcosa di mai visto. Le accomuna tutte una cosa: il brivido. Molto simile ad una scarica elettrica e che mi risale il dorso. Quando la sento so che la mia coscienza sta lavorando in maniera diversa alla tendenza dell'intero ciclo. È come se oltre ad essere, prendesse anche vita. Quello che fa, quindi, è crescere. Soprattutto nel piano verticale. Si eleva. Mentre, sul piano orizzontale, si propaga come un'onda concentrica. La cosa particolare, a volte drammatica, è che queste sensazioni causano emozioni. Alle quali siamo morbosamente attaccati perché l'emozione ci da "qualcosa". È da questo che ognuno di noi dovrebbe staccarsi, senza però perdere il buon senso. Non vivere le emozioni, ma osservarle. Scegliere quelle che ci piacciono e, solo dopo, decidere se viverle o no. Serve un livello di evoluzione notevole (non il mio). Quando piangi perché non sai esprimere qualcosa che hai dentro, fai bene a piangere. Il problema non sono le lacrime, dovresti però distaccarti dal dolore che crea questa difficoltà di comunicazione. È questa la condizione umana: sentire il male delle lacrime che ti scavano il viso, e non riuscire a guardarle scorrere. 

 

Okay, ma com'è possibile?