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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

venerdì 16 giugno 2023

Cantastorie.

Qualsiasi cosa tu stia facendo in questo preciso istante, quell'attimo intorno a te racconta continuamente la stessa storia: la tua. Devi saper sentirla e soprattutto comprenderla. Sentiamo troppo spesso questo bisogno di sentirci esterni alla realtà. Nel frattempo pensiamo di godere di una prospettiva privilegiata e ci prendiamo la presunzione di stare a guardare, il più delle volte. Non mi piace parlare di realtà, perché è proprio lì in cui tutto si confonde. Non mi riferisco mai a lei se non nel senso più profondo ed assoluto del termine. Questo per non perdere eccessivamente il contatto con me stesso. Più pensi al sogno, e più perde consistenza. E tu con lui. È tutto in bilico, in un precario equilibrio e la chiamiamo realtà. Ci vuole una certa sensibilità per comprendere determinati ragionamenti ma poi sono gli stessi che, a me, me la hanno fatta disprezzare. Un po' come quando provi a leggere l'orologio in un sogno. Più cerchi e più trovi ma, allo stesso tempo, ti allontani dalla verità. Siamo come nuvole, nemmeno il tempo di riconoscerne una forma che ci vedi già qualcos'altro. La tua realtà parla a te, di te. Non spremerti troppo nel tentativo di comprenderla, se prima non hai trovato la chiave di lettura per leggerti dentro. Il rischio sarebbe quello di passare un'esistenza tra mille storie sentendone tutta la stanchezza addosso, ma senza che nessuna di queste racconti veramente qualcosa di te. 



Okay, ma com'è possibile?