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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 28 febbraio 2023

Pillola rossa o pillola blu?

Puoi scegliere, dico sul serio. Puoi scegliere di sapere ogni cosa di me, così come puoi decidere di continuare a prendere ciò che di me riesco a darti. E non aspettarti poi troppo, in quel caso. Vengo da una vita erstremamente faticosa. Ho sempre ricevuto più di quanto io non fossi in grado di sopportare. Ma ho sempre preso tutto ed ho imparato, con il tempo, ad apprezzare quel "tutto". Oggi riesco a coccolarlo, quasi. A sfiorarlo con dolcezza e cura, non poi la stessa che lui ha riservato a me. Ho inoltre imparato, nonstante tutto, a viverlo come una particolarità ed una caratteristica molto rara nelle persone. La sfaccettatura di una persona che, nella mia vita, ho incontrato solo una volta... forse. Sono una persona difficile. Complessa. A tratti strana. Sicuramente unica come ognuno di noi. Sai, ho sempre avuto una malsana sensazione, quasi una convinzione, fin da piccolo. La consapevolezza di essere destinato a qualcosa di grande: l'estrema felicità o la peggiore delle disgrazie. Come ho detto già più volte, nel corso degli anni, so per certo di non trovarmi oggi in nessuna delle due cose che mi ero sempre immaginato. Ma aspetta! In una delle mie prime volte, voglio provare a gioire di ciò che ho dicendoti che: mi trovo in qualcosa di ancora più grande. Qualcosa che apre nuovi scenari rispetto a quello che la mia mente poteva anche solo immaginare. Quindi gioisco di questo, di una gioia che però fa tanto male. E nel dolore, nella sofferenza, sento la tua mano sulla mia spalla che mi sussurra all'orecchio "sono qui". Mi hanno detto ogni cosa. Mi hanno detto che ero un pazzo, un folle. Che avevo grossissimi problemi. Ma nonostante questo non ho mai smesso di sentirti, nonostante l'assordante rumore del silenzio intorno a me sono sempre riuscito a sentire quel tuo dolce macabro sussurrarmi all'orecchio. Nonostante tutto, ti sento e fai rumore, fai silenzio, ti sento ridere oltre quel muro che io stesso ho alzato, che ho costruito con tanta fatica e tanta dedizione allo stesso tempo. Che oggi prendo a pugni, contro il quale sbatto la testa. Oltre il quale tu, però, ti nascondi. Non voglio buttarlo giù, però. Non avrei ormai le forze di chinarmi ancora una volta per raccogliere le macerie della mia anima. Ho solo la voglia di darti ogni cosa, perchè anche se non mi hai dato tutto mi hai dato comunque tanto. Ho qualcosa di piccolo, di banale ma vero. E voglio darlo a te. Non riesco a pensare a nessun altro che sia tanto meritevole di riceverlo. Nemmeno le persone intorno a me che mi amano, nemmeno chi da me, per diritto, meriterebbero ogni cosa. Non ti sto offrendo il mondo, non ti sto offrendo la felicità. Ti sto offrendo solo me stesso. Non è molto, ma per me è tutto. Quindi scegli, puoi farlo.

Okay, ma com'è possibile?