Non è facile. Ma è quel che mi serviva.
Player
Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato.
Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti.
Mettiti comodo.
lunedì 8 luglio 2024
Stacchetto.
È da qualche giorno che non scrivo. Sto affrontando alcuni primi cambiamenti, nelle ultime settimane. Sto avendo modo di riflettere, mentre impiego il tempo facendo altre cose. Come dissi già in passato, quando non mi vedete scrivere potete immaginarmi smarrito nella realtà. Come se fosse lei stessa a risucchiarmi, a chiamarmi e a trattenermi. Questa volta lo sta facendo con forza. Ed io ho così troppa paura di dimenticarmi il come ed il perché sia finito in questo posto. Prendo fiato, respiro profondamente. Alcune immagini si sovrappongono nella mia mente, come fossero dei flash accesi nella notte. È così facile rinnegare cosa siamo stati; il fatto che sia passata una vita ci fa sentire assolti dal fatto di esserci allontanati da noi stessi. Io questo sbaglio non voglio più farlo. Guardo in faccia la vita e la ringrazio per avermi salvato anche questa volta, alcune cose rimangono però indelebili ed è giusto sia così. Mi massaggio le tempie cercando la concentrazione necessaria ad aggiustare un tiro che ho effettuato molto tempo fa.
Okay, ma com'è possibile?
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