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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

lunedì 22 aprile 2024

La fede del funambolo.

Come un funambolo ho sempre avanzato in un equilibrio un po’ precario, senza mai ben sapere quale dovesse essere il traguardo né tantomeno come io abbia fatto a trovarmi su di una corda tesa sul vuoto. Un piede davanti all’altro, passo dopo passo, con le gambe un po’ traballanti per via delle vertigini e per questo sempre in bilico sulla paura di una caduta infinita.
Provo a rimanere concentrato e mi sforzo a non guardare di sotto ma è più forte di me ed il mio sguardo è catturato da una folla che mi osserva con naso all’insù. Molti di loro sembrano divertiti dal mio spettacolo, altri appaiono preoccupati, qualcuno lancia addirittura scommesse. In questo attimo di distrazione barcollo e la corda sotto i miei piedi ondeggia vibrando, facendomi dondolare per qualche istante prima di riuscire a trovare l’attenzione necessaria a rimettermi in linea, quindi proseguo. 
Nella mente i pensieri si accalcano gli uni sugli altri, tanto da non rendermi nemmeno conto che le mie labbra stanno pronunciando silenziosamente qualcosa: Dio, aiutami.

Okay, ma com'è possibile?