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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

martedì 9 aprile 2024

Dicevi?

Non solo ci hanno fatto dimenticare ma ci hanno anche convinto di quello che non saremmo mai riusciti a credere. Riponiamo ora le nostre vuote speranze in tutto ciò che ci promette qualcosa, qualsiasi cosa. Purché la speranza umana non sia mai stata vana, ci compiaciamo di fronte al premio di consolazione promesso dai dogmi del nostro mondo. Costruiti così minuziosamente sulle culture, sulle credenze ed i pregiudizi, sui nostri valori ma, soprattutto, sulle nostre fragilità. Le stesse fragilità, schifose, che fanno di noi umani. Gli umani, una specie per la quale non ho mai avuto una particolarmente positiva considerazione. Nient’altro che palloncini gonfiati dal fiato di un animatore in un momento qualsiasi, in un posto non meglio definito, per chissà quale assurdo e per noi incomprensibile motivo. Quante volte ho sentito ripetere che dovremmo cercare in noi il senso delle nostre stesse esistenze. Sorrido. Mi chiedo quanto valga una vita umana. La svendiamo per così poco: lavorando per uno stipendio a vita fino a poco prima della morte, promettendo amore eterno ad una persona incontrata su miliardi al mondo oppure procreando in tempi di guerre e crisi. Non storcete il naso per il mio cinismo, che qualcuno chiamerebbe negatività. Mi sto solo sforzando nel tentativo di calcolare numeri giganteschi, senza tenere in considerazione la realtà che mi sarà comunque impossibile arrivare all’infinito. Purtroppo sono fatto così, me lo ero quasi dimenticato.

Okay, ma com'è possibile?