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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

lunedì 18 marzo 2024

Una triste favola.

C’era una volta

uno spazio del quale il tempo ne era padrone, 

tra galassie di stelle, asteroidi e

polveri cosmiche vi era

un mondo in apparenza normale,

forse anche un po’ troppo banale

governato da leggi, etica e morale. 

Popolato da tantissime persone

che nascevano e crescendo vivevano

senza esser capaci di andare oltre

il muro della loro condizione.

L’essere umano era infatti vittima

colpito da un’infinita maledizione:

dato in pasto da Dio al Tempo;

capace di sognare l’infinito

senza riuscire mai a raggiungerlo

affinché imparasse,

gioisse e piangesse,

per  l’amore

che così come la paura,

non vivono in eterno.

Questa è la più dolce tortura

per l’uomo, colpevole di trovarsi al mondo

senza averne dato il consenso.

Okay, ma com'è possibile?