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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

lunedì 11 marzo 2024

Riflessioni.

Ho già scritto e ripetuto fin troppe volte di quanto, secondo me, sarebbe angosciante la nostra esistenza se riuscissimo a contemplarla nella sua totalità da una prospettiva esterna ed oggettiva da quella a cui siamo abituati. Non voglio risultare petulante e soffermarmi adesso, ancora, sulla condizione umana. Ma possiamo considerare così la vita:

Vita è la condizione degli esseri viventi, cioè quegli organismi caratterizzati da un grado di complessità e organizzazione che consente loro di crescere e svilupparsi, di muoversi autonomamente, di autoregolarsi, di adattarsi all’ambiente, di reagire agli stimoli esterni e di riprodursi (v. animale, vegetale, umana). 2. Nell’uso comune, si chiama vita il periodo di tempo compreso tra la nascita e la morte di un individuo (le età della v. dell’uomo; [...] 4. l’esistenza come la si immagina dopo la morte (passare a miglior v.) [...]
Treccani

Vita, intesa come:

Eṡistènza s. f. [dal lat. tardo exsistentia, der. di exsistĕre «esistere»]. – 1. L’esistere, l’esserci: l’e. di Dio, dell’anima, degli uomini, del mondo, delle cose; affermare, negare, provare l’e. di Dio, dell’anima, ecc.; accertare l’e. di un documento; può darsi che uno strumento di questo tipo ci sia, ma io ne ignoro l’e., non so cioè se esiste, se ci sia; scoprire l’e. di un complotto. Più propriam., nel linguaggio filos., il termine indica sia lo stato di ogni realtà in quanto è tale, sia, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile; per la filosofia dell’e., v. esistenzialismo. In matematica, si chiama teorema di e. una proposizione la quale dimostri che esiste almeno una soluzione per un dato problema, e teorema di e. ed unicità una proposizione la quale dimostri che la soluzione esiste ed è unica. 2. a. Vita, il fatto di vivere, o il tempo che dura o è durata la vita: l’e. terrena dell’uomo; la lotta per l’e.; avere un’e. felice; ha avuto un’e. travagliata; di uso com. e fam., rovinare, amareggiare l’esistenza. In senso più ampio: l’e. di una nazione, di un popolo, di una società. b. In psichiatria, doppia e., lo stesso, ma meno com., che doppia personalità (v. personalità).
Treccani

È da alcune settimane che mi chiedo se non possa esistere una vera e propria fobia* dell'esistere. 

*Fobìa s. f. [uso sostantivato del suffisso prec.]. – In psichiatria, disturbo psichico consistente in una paura angosciosa destata da una determinata situazione, dalla vista di un oggetto o da una semplice rappresentazione mentale, che pur essendo riconosciuta come irragionevole non può essere dominata e obbliga a un comportamento, inteso, di solito, a evitare o a mascherare la situazione paventata; prende nomi diversi a seconda del suo contenuto: agorafobia, claustrofobia, ereutofobia, ecc. Nell’uso com., la parola indica genericamente e iperbolicamente una forma di avversione istintiva o di forte intolleranza per qualche cosa: ho la f. dei viaggi in treno; anche scherz.: ho una vera f. per la matematica; ha un’assurda fobia di mangiare cibi non cotti.
Treccani

E non parlo della così ormai gettonata depressione e nemmeno del cosiddetto male di vivere o del male dell'anima. Ma di qualcosa di diverso. Un vero e proprio stato psicologico di angoscia dovuto al fatto di percepirsi, letteralmente, all'interno di un involucro come potrebbe essere il proprio corpo, sentendosi schiacciati dall'inquietante consapevolezza che saremo costretti a restarci per del tempo.

Okay, ma com'è possibile?