Ci siamo toccati, per un momento, attraverso un vetro opaco. Senza che nessuno dei due lo sapesse, ci siamo guardati. E questo ricordo giacerà sul fondale dei nostri inconsci, per sempre. Forse, solo ogni tanto, questo ricordo verrà smosso da quel fondale ad ogni nostra sensazione di essere osservati, da quell'inquietante e sempre negata consapevolezza di non essere poi soli per davvero. Ad ogni brivido che farà rizzare i peli sulle braccia, quando un soffio gelido ci accarezza la schiena nella notte. Quando tutto questo accadrà, in quel momento, sapremo ogni cosa. Senza tuttavia ricordarla. E, tutto questo, ci farà sentire sempre e per sempre un po' incompleti, mancanti di qualcosa che non riusciamo a mettere a fuoco. Saremo niente di più che un déjà vu. Qualcosa di facilmente confondibile con un cortocircuito, un errore. Ed oltre alla mancanza, avvertiremo forte anche il sospetto di un difetto.
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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato.
Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti.
Mettiti comodo.
sabato 2 marzo 2024
Okay, ma com'è possibile?
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