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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

giovedì 15 febbraio 2024

Un primo, piccolo estratto.

«Paolo, svegliati» dice sottovoce con tono amorevole Anna. «Vieni a dormire di là, con me nel letto» conclude. A quelle parole gli occhi di Paolo si schiudono. È ancora notte, l’orologio segna le quattro e dieci. In poco tempo si mette a sedere sul divano e si passa le mani sulla faccia. Mette a fuoco Anna strizzando gli occhi. Poi, si alza in piedi guardandosi intorno. Anna gli si avvicina, lo prende per mano e porta il suo petto contro quello di lui, aspettando un bacio. Tanto vicini da sentire l’uno il battito cardiaco dell’altra, oltre al respiro. I loro sguardi si scontrano. «Non mi ricordo come si fa…», dice con un filo di voce rotta lui. Lei si avvicina, percorrendo la distanza dalle labbra di lui con un silenzioso «Così…», fino a baciarlo.

Okay, ma com'è possibile?