In lui dimora un'antica bestia che a cicli alterni prima veglia e poi riposa,
dentro lui si sposta tra amnesie, segreti e memorie,
distorta e senza forma, senza tempo e senza noia con la mente lei ci gioca,
con calma e dedizione dà sfogo alla sua perversione.
Gli solletica nel cranio ansimando piano piano un forte piacere disumano,
dei pensieri lei si nutre e gode, mentre semina paure estirpando poi le gioie,
di emozioni e sentimenti fa una strage senza precedenti nella storia
quando lui dispera e si contorce provando a urlare senza che esca voce.
Quel che resta è un corpo ora freddo senza forze e forse senza senso
o piuttosto una mente senza prospettiva e senza un giusto verso
poi la bestia, sempre lei, ne sposta il ricordo in latenza nell'inconscio
per far sì che alla prossima violenza la vittima sia ancora nell'innocenza.
Ora stanca e sazia sbadiglia e si stiracchia, saluta e come un ospite ringrazia,
poi si accascia sonnolente con un ghigno soddisfatto sulla faccia,
si assopisce già sognando con minaccia le sue prossime torture sulla preda.
Lui si sveglia nel suo letto sudato e rigido, convinto si sia trattato solo di un incubo.