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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

domenica 21 gennaio 2024

Pascoliamo.

Mi chiedo chi sono. 
Mi chiedo cosa sono. 
Mi chiedo da dove vengo. 
Mi chiedo dove sto andando. 
Mi chiedo il perché di tutto questo.
Cerco, quindi, Dio.

A questo punto del ragionamento, qualcosa smette di funzionare per molti. 

Perché ci ostiniamo a convincerci di aver trovato Dio percorrendo sentieri battuti da esseri umani?


«Il regno è come un pastore che aveva cento pecore. Una di loro, la più grande, si smarrì. Lui lasciò le altre novantanove e la cercò fino a trovarla. Dopo aver faticato tanto le disse, 'Mi sei più cara tu di tutte le altre novantanove'.»

(Vangelo apocrifo di Tommaso 107.)


Se è vero che una pecora smarrita e poi ritrovata rallegra il pastore più delle altre giudiziose novantanove, mi viene da pensare che Dio si prenda gioco di noi mettendoci a disposizione sentieri battuti e luminosi da percorrere. Le religioni sono un diversivo. 
Dio non vuole essere trovato, e sa come comportarsi perché questo non avvenga.

Okay, ma com'è possibile?