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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

giovedì 12 ottobre 2023

Torno in tutti quei posti in cui ho lasciato pezzi di me e l’aria era così leggera. Oggi è cambiata. Sembra una struttura diroccata. La ricordavo diversa e troppo a lungo sono rimasto convinto che lo fosse per davvero. 

Torno qui e scopro che tu non ci sei più. Mi chiedo dove tu sia. Forse non hai voluto aspettarmi o forse non hai potuto. Forse sei morta o, come mi piace pensare, sei tornata alla vita. In ognuno di questi casi è probabile che tu mi abbia dimenticato. Forse è questo che mi fa sentire un po’ morto in questa mia esistenza. Essere vivi non significa solamente essere percepiti e magari compresi ma anche ricordati. Torno a ripetere che so poche cose e queste cose sono forse anche sbagliate. Mi è però chiaro, ormai, che qualcosa non è andato come era previsto.

Io ti chiedo scusa.

Ho fallito. Ho perso di vista ciò che era realmente importante. Ho perso di vista l’obbiettivo. E sento forte il rimorso di non aver mantenuto una promessa. La mia mente inizia a cedere, la sento scricchiolare. Non è ormai facile. Non lo è mai stato. Una volta ero convinto che la mia vita sarebbe stata magnifica poi, per un periodo, ho desiderato una vita che fosse semplicemente “normale”. Oggi so che non avrò niente di tutto ciò e la cosa mi fa bruciare dentro, perché so che avrei potuto avere quel "tutto" che in fondo un po’ tutti noi meritiamo e di cui abbiamo bisogno ma che io non sono riuscito a raggiungere per una mia inettitudine.

Ho creduto tante cose in passato, senza tuttavia sapere nulla. L’unica mia consapevolezza, oggi, è quella di non sapere. Ho sbagliato tanto, in modi più o meno importanti. Avrei voluto fare cose che non ho fatto ed evitarne altre che non sono riuscito a risparmiarmi. Tutte le bugie e gli inganni. Chiedo scusa per ogni cosa.

Conosco solo una persona che oggi sarebbe forse orgogliosa di me e si guarderebbe con ammirazione.

Quella persona, però, non esiste più.


Alessio.

Okay, ma com'è possibile?