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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

domenica 8 ottobre 2023

La parola mancante.

Dovete sapere che ho da ieri aperto ufficialmente un nuovo "diario di bordo". Al quale però nessuno di voi avrà accesso. Perché si tratta di un progetto estremamente riservato. Sarà una raccolta di registrazioni audio, non diverse da memo vocali. Serviranno a me per tenere nota delle mie riflessioni personali nel corso delle giornate, appuntando inoltre nuove idee e spunti per continuare a raccontare su questo mio blog una storia icredibile ed infinita. 
A tal proposito ieri sera, in una delle mie prime annotazioni vocali, ho espresso per la prima volta a voce un piccolo ragionamento cresciuto in me nel corso delle ultime settimane. È come se fossi riuscito a vedere l'ombra di quel famoso tassello mancante del puzzle. Non so qual è la sua immagine ma so dove si proietta nello spazio. È molto difficile da spiegare per me. Mi spremo in una smorfia di dolore e fastidio, mi dispero forse troppo spesso per in fondo nulla. Le giuste distanze ho detto, sì. Ma nessuno può immaginare quanto questa cosa possa essere magnetica, paurosamente pericolosa, decisamente difficile e potenzialmente miracolosa. 
La vita e la morte. La nostra idea di esistenza è un dualismo. Il che non implica la possibilità di una vera scelta. Perché non possiamo immaginare altro, detto in maniera semplice. Dico allora che questo tassello del puzzle possa essere uno stato di esistenza a noi ancora sconosciuto. Qualcosa di totalmente nuovo per noi dalla più inspiegabile "nascita" alla più a volte inquietante "morte". Mi viene da pensare che potremmo esistere anche in altri modi. Là fuori la situazione non è semplice. E da questo posto non posso che vederla ulteriormente distorta.


Okay, ma com'è possibile?