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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

domenica 3 settembre 2023

Il telefono squilla...

... Sì, pronto?

Ciao Soffio! Scusa l'ora, volevo solo dirti che qua c'è un bel tramonto.

Mi dispiace tu non ci sia, ma quando torno giuro che te lo racconto.

Ti ho scritto una lettera ma non mi hai risposto.

Mi dispiace non sentirti, qualcuno ha detto che eri morto.

Io non ci ho creduto ed ho pensato:

"chi lo ammazza quello stronzo?"


Ehilà, eccomi, e mi scuso fin da subito per l'acidità.

Ho avuto qualche problema, niente di serio, però non so ancora come andrà.

Mortificato per la lettera, devo averla schivata con le mie mille abilità. 

Tipo volare a mezz'aria sulle città o prendere il largo su una misera zattera.

Chi ha detto che ero morto?

Pensa, io nemmeno me ne ero accorto.




Dobbiamo rivederci, anche solo per una birra. Quando è che ti trovo?

C'è una cosa di cui ti vorrei parlare e non so come dirla.

Forse avevi ragione, c'è qualcosa che mi turba.

Mi disturba questa dimensione e il non sapere cosa sono.

Sento un potente sussurrare che mi mormora di stare zitto.

Perché il guaio è che più parlo e meno vengo capito.




Senti, amico, io c'ho voci in testa che urlano a mi aizzano.

Di come in realtà sia tutto assurdo e finto. 

Il più delle cose non le capisco. 

Eppure ho adesso una strana sensazione in corpo.

Come se la mia chimica squilibrata mi facesse perdere qualche colpo.



Mi dispiace sentirti in questo modo, sai che a te ci tengo.

Anche io vado dall'analista, eppure un po' me ne pento. 

A volte sai lo penso, sento un vuoto denso che mi collassa dentro. 

Lui mi dice "stai attento, prendi al bisogno questo e quello".

Io le butto nel cesso e mi tengo stretto questo buio pesto.  



Audace! Prendo farmaci da anni e tutto dentro sempre tace.
 
Un po' dispiace pensare che con questo il mio analista si compiace.

E si gratta il mento mentre gli dico di quanto aripiprazolo non mi piace.

Perché non capisce che brucio come brace mentre cerco pace.

Ora ti saluto e stacco, se ti chiedono di me dì pure che la morte mi ha nel sacco.
 



 

Okay, ma com'è possibile?