Player

Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

domenica 23 luglio 2023

Disturbo spirituale.

Portando la sigaretta alla bocca e alzando lo sguardo verso di lui, a denti stretti dice «Sai... Temo di dover provare con un esorcista». 

Cit. Un libro che probabilmente non vedrà mai la luce di Soffio Entropico. 


Con cortesia l'esorcista rassicura che la procedura sarà lunga e oscura
accendendo le candele si accingeva allo scontro più epico
la presenza dentro lui è antica e malvagia oltre ogni misura
si esprime con una lingua in codice che di tutto parla ma poco dice
perché è lei che custodisce un vecchio segreto misto a verità 
che a nessuno importa e quindi frammentato e sparso per questa realtà
gli fa dire cose strane tipo ossimori paradossali con tono così greve 
che anche il prete indietreggiando un po' si spaventò eppure 
con una croce in mano farfugliava sottovoce una preghiera
che nella stanza ormai buia e fredda flebilmente risuonava
contro un mostro quasi morto e per questo incazzato e vendicativo
che vomita parole e blasfemie facendo piangere sangue al crocefisso
evocando maledizioni e sortilegi che riportano all'abisso più infinito 
il prete in un istantaneo flash vede il disegno fitto e controverso 
del segreto che si cela in quello spettro ormai dimenticato e sbiadito 
poi cadendo in ginocchio apre le braccia e avvolge la morte
in un'espressione incredula come un bambino che vede un trick di magia
esala un sospiro soffocato che sarà l'ultimo del sacerdote
in un fiato la sua anima stuprata dal male aleggia nella stanza e poi vola via
sulla scena del rito restava di lui talare ed una sporca croce 
insieme al male che regnava sopra un corpo stanco e senza forze
irrigidito e teso da una forza dentro che ha ormai preso in mano il gioco 
e silenziosamente arbitra un diabolico incontro tra le persone che abita
senza rimorso e senza paura sul fondo le trascina per poi mollare la presa
pesante come un masso si fa trascinare a peso morto nella vita che lo ospita.





Un brano che adoro:





Okay, ma com'è possibile?