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Tocca le mie ferite e credi nella mia sofferenza, non ho altro da dimostrare di ciò che è rimasto di una partita al gioco più folle al quale io abbia mai partecipato. Ma se hai pochi minuti da dedicarmi, ho una storia da raccontarti. Mettiti comodo.

sabato 3 giugno 2023

To my Ghost.

Ciao, è da tanto che non ci sentiamo. 

Sono molte le cose che ti vorrei dire. 

Non vorrei correre però il rischio di annoiarti, ancora. 

Come in un dejavù scriverò ora cose che potresti non comprendere, ma sono le sole che ho per te.

Ormai non provo più a capire (bugia). Ma non potrò mai smettere di cercare un modo per uscirne. Io non lo voglio spiegato. Lo voglio contemplare da fuori. Già lo sento parte di me. E non è stato facile per me, in tutti questi anni, lo sai. Come son certo non lo dev'essere stato per te, in un modo o nell'altro. Ci sono stati alti e bassi, anche momenti molto, molto belli ed importanti, per me. Come son certo sarà stato per te. Io devo solo dar loro un senso, collocarli nella propria dimensione all'interno dell'assoluto. Trovare una dimensione nella quale collocare me. Trovare un equilibrio tra tutto e niente. Per schivare un altro "qualcosa." Ed io che mi sento immobile. Ho avuto dei problemi in passato, e lo sai. Come sai che li sto avendo adesso. Tutto si trasforma in poco tempo mentre tutto scorre, andiamo velocissimi. Ci propaghiamo come onde. Ogni onda è nuova, tuttavia sempre la stessa. È uno specchio nel quale ci siamo rivisti forse entrambi, reciprocamente. In un modo che ha fatto tanta paura. 

Mi chiedo come tu stia. Cosa sia rimasto. Non ti auguro nemmeno una piccola parte di quello che in me è rimasto di te. La sua pesantezza. Non passerei tutto il dolore e la paura in me, nemmeno al mio peggior nemico in guerra. Mi sono colpevolizzato tanto, forse troppo, penso però che nessuno dei due lo abbia voluto davvero. Se non altro mi piace pensarlo. Mi hai comunque lasciato tanto, che nel tempo sto imparando a gestire. Anche se non mi lascerò mai andare all'idea che esista un gioco senza fine. Questa non è vita. 

Credimi se ti dico che spero tu stia bene.

Nell'attesa, attendo. 

Un caro saluto. 

Io.

Okay, ma com'è possibile?